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Caccia alla zanzara tigre: ecco cosa c’è da fare in casa
Il Comune ha avviato la campagna di prevenzione contro la zanzara tigre dopo essere stato inserito fra le realtà marchigiane, in tutto una trentina, in cui si è deciso di effettuare un vero e proprio monitoraggio per evitare il proliferare di questi insetti che possono risultare pericolosi anche per la salute delle persone. Grazie anche all’ausilio dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile, coordinati da Dino Marinelli, in diverse vie del centro urbano sono state posizionate 11 trappole speciali in cui le zanzare, attratte da particolari essenze naturali, depositeranno le uova. Una volta raccolto il materiale sarà poi consegnato al servizio igiene e sanità pubblica della Zona Territoriale 10 dell’Asur che provvederà all’invio per le necessarie analisi da parte dell’Istituto Zooprofilattico regionale. Le operazioni termineranno nel mese di novembre. Esse prevedono anche una serie di interventi di disinfestazione che interesseranno gli spazi pubblici.
“Abbiamo però bisogno dell’aiuto dei cittadini – spiega il vice sindaco ed assessore comunale all’Ambiente, Sante Petrocchi – perché le azioni che abbiamo avviato rischiano di essere vanificate da eventuali disattenzioni. Per questo è necessario che la popolazione segua alcune raccomandazioni quali non abbandonare contenitori in cui ristagni acqua, se necessario svuotarli sul terreno e mai nelle caditoie oppure chiuderli con una semplice zanzariera o con un coperchio, mettere nelle fontane pesci larvivori, come i pesci rossi. Dopo l’annaffiatura è necessario vuotare e pulire i sottovasi, tenere le aree all’aperto pulite da materiali che possano favorire il ristagno d’acqua, eliminare erbacce e sterpaglie in genere, non lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni d’acqua per più giorni. E’ inoltre necessario – aggiunge l’assessore Petrocchi – che le attività commerciali, artigianali, industriali, e quelle che prevedono l’apertura di cantieri, provvedano a stoccare i materiali all’aperto in maniera tale che si eviti la raccolta di acque. Vanno infine tenuti il più possibile puliti gli orti ed i giardini privati. Nel periodo estivo, da ultimo, si consiglia di sostituire l’acqua dei vasi portafiori con apposite spugne umide che garantiscono pari efficacia ma evitano il proliferare di tali pericolosi insetti”.
Un ruolo determinante nella diffusione e nello sviluppo delle infestazioni viene giocato da focolai che si trovano in aree private come caditoie e tombini pluviali, bottiglie, bicchieri, barattoli, lattine e vasi, annaffiatoi, secchi e bacinelle, sottovasi, bidoni e vasche, teli di plastica che coprono cumuli di materiale, abbeveratoi per animali, grondaie otturate, pneumatici, anfore e rocce ornamentali. Questi ambienti, quando sono umidi e ricchi di foglie e scarti, sono un elemento di attrazione per la zanzara.
Informazioni
Autore | Daniele Pallotta - Ufficio Stampa |