Giornata della Memoria: cerimonia in Consiglio comunale

Il sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, in rappresentanza della maggioranza ed il capogruppo del Pdl-Fi, Fabrizio Grandinetti, in rappresentanza della minoranza; hanno aperto, con due distinti interventi, la seduta odierna del Consiglio comunale iniziata con una breve cerimonia in ricordo della Giornata della Memoria e delle vittime di tutte le persecuzioni. Fra i banchi dell’assise sono stati fatti sedere anche i componenti del Consiglio dei Ragazzi, che si è rinnovato di recente. Anche i piccoli amministratori hanno voluto contribuire a non dimenticare quella che è stata definita da tutti come una tristissima pagina di storia. Per loro ha preso la parola il presidente del Consiglio, Agnese Santanatoglia, la quale ha letto un brano tratto da “Se questo è un uomo” di Primo Levi.

Il sindaco di San Severino, Cesare Martini, nel suo intervento ha subito dopo ricordato la ricorrenza istituita con la legge n.211 del 20 luglio del 2000: “Per la Città di San Severino questa giornata – ha detto il primo cittadino – rappresenta un momento di profonda commozione. Tutti noi oggi ricordiamo, in particolare, i tanti concittadini che persero la vita nel campo di lavoro di Kahla, dove si calcola che furono deportati oltre tre mila italiani, tra cui 200 provenienti dalla provincia di Macerata. Oggi è il giorno in cui tutti noi dobbiamo spazzare via la polvere dell’oblìo e ragionare e riflettere tutti insieme a voce alta su cosa significarono, e significano ancora oggi, parole come deportazione, internamento, lavoro coatto. Termini di cui anche i libri di storia hanno timore di parlare”.  Martini ha poi invitato a non dimenticare nemmeno il Giorno del Ricordo, che sarà celebrato il 10 febbraio. In tale ricorrenza viene reso omaggio, com’è noto, alle vittime delle Foibe.

“E’ giusto e doveroso ricordare quello che è stato uno dei momenti più terribili della storia dell’umanità – ha ripetuto nell’aula del Consiglio comunale settempedano il capogruppo del Pdl-Fi, Fabrizio Gradinetti, sottolineando – Il male non ha una divisa, è semplicemente il male. La memoria deve far riflettere, e soprattutto comprendere, ciò che accadde. E lo deve insegnare, insieme alla scuola, alle giovani generazioni le quali debbono comprendere il vero significato dei termini democrazia e rispetto per gli altri”.

Contenuto inserito il 27/01/2010

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Autore Daniele Pallotta - Ufficio Stampa

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