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Medaglia d’Oro al Merito Civile, l’intervento del Sindaco
Intervento del sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, in occasione della consegna della Medaglia d’Oro al Merito Civile da parte di sua eccellenza il Prefetto di Macerata.
“La celebrazione di questa cerimonia costituisce per tutti noi anzitutto un’importantissima occasione di riflessione. E’ stato detto che i popoli che non hanno memoria del loro passato non sono padroni del loro futuro e questo è vero. Nella motivazione con cui il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto concedere alla Città di San Severino Marche la Medaglia d’Oro al Merito Civile c’è tutto il nostro passato, ma anche la premessa di una riflessione quotidiana su quello che è il nostro presente e su quello che dovrà essere il nostro avvenire.
San Severino Marche ha assunto un ruolo di primaria importanza nella lotta di Liberazione per gli scontri che vi ebbero più volte luogo e per il sangue versato dai suoi figli.
Questo è quanto intende anzitutto ricordare questa medaglia che, insieme, ci ricorda che di fronte a chi propagandava e imponeva razzismo e guerra, i settempedani scelsero la via dell’accoglienza e della pace. Questo messaggio che ci arriva dal passato è un messaggio che non possiamo non fare nostro in scenari purtroppo ancora attuali. Ed è un messaggio che dovremo tenere a mente, lo dico rivolgendomi in particolare alle giovani generazioni, per il futuro. Mai come in quel momento storico, cui questa onorificenza si richiama, e che va sempre considerato come un passato recente della nostra storia, e neanche questo dobbiamo dimenticarlo, i nostri concittadini seppero farsi valere. Lo fecero, come ci ricorda chi quella pagina ha voluto ricostruire in questi anni, con la genuinità dei sentimenti, con il senso di solidarietà e di donazione, con lo spirito di sacrificio e di generoso altruismo che oggi vedono giustamente riconoscere alla nostra comunità la consegna di questa Medaglia.
Ci sono voluti anni, e mi sento per questo in dovere di ringraziare chi mi ha preceduto e ha contribuito, anche nel ruolo di Sindaco della Città, per ottenere questa onorificenza.
E’ doveroso ringraziare anche i tanti cittadini che si sono impegnati in questo lungo percorso e l’Anpi, per il costante lavoro svolto dal dopoguerra ad oggi.
Un percorso che non si chiude con la cerimonia di oggi ma che, per volontà di questa Amministrazione e dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, andrà avanti attraverso una serie di iniziative che intendono creare una cultura diffusa con un programma che proseguirà nel corso di tutto il 2023.
Vogliamo raccogliere in un documentario le interviste dei testimoni che ci hanno aiutato a ricostruire la storia del nostro passato.
Intendiamo celebrare, in occasione della data del 1° luglio, la Liberazione della nostra città rievocando i martirio dei tanti che persero la vita negli eccidi di Chigiano e Valdiola.
Intendiamo portare nelle scuole un programma annuale che aiuti le nuove generazioni a conoscere cosa veramente accadde, perché siano esse a tramandare non solo la memoria, ma la storia.
Tra le numerose iniziative di questo percorso abbiamo pensato anche a delle uscite nei luoghi della Resistenza e sui sentieri della memoria, con una cartellonistica che indichi quali sono questi luoghi e questi percorsi.
Il nostro impegno perché non si dimentichi lo rinnoveremo anche in occasione delle rassegne di teatro e cinema che avranno momenti e incontri a tema.
Infine, intendiamo promuovere la proposta di incontri sui valori democratici e a difesa della democrazia, con il coinvolgimento di alte personalità, e avviare un’attività di ricerca anche sulle figure femminili che diedero un importantissimo contributo, e nemmeno questo va dimenticato, nello scrivere quella importante pagina di storia per la quale oggi assistiamo a questa cerimonia.
Chiudo dicendo che questa celebrazione non è solo nostra, è una celebrazione che noi vorremo in particolar modo lasciare ai giovani, consegnando loro simbolicamente il Gonfalone della nostra Città, con una medaglia che racconta del sacrificio e dell’eroica azione di tanti loro coetanei.
A voi giovani intendiamo rivolgerci perché possiate continuare a trasferire il messaggio che chi vi ha preceduto, ci ha lasciato.
Noi siamo qui solo come testimoni dell’impegno profuso da altri per la conquista della libertà che rimane, ancora oggi, il bene supremo, consacrato dalla Costituzione della Repubblica Italiana, della nostra Nazione.
Parlo di quella libertà che dà un senso alle nostre vite e a quelle che hanno versato il proprio sangue per ottenerla, della libertà in cui tutti noi ci riconosciamo e che tutti noi unisce.
Infine, un appello anche alle istituzioni. Quelle repubblicane sono, per loro natura, antifasciste, e quindi impegnate a praticare la democrazia e proteggere proprio la libertà.
Ma oggi occorre anche impegnarsi per sconfiggere le disuguaglianze dei diritti. La nostra storia ci ricorda che non vi erano differenze, che tutti, seppure con un colore diverso della pelle, si impegnarono per donarci la libertà che oggi abbiamo.
Infine, consentitemi di chiudere dedicando questa giornata, e questa cerimonia, a chi di questa Medaglia vorrei fosse ricordato come il primo artefice e destinatario.
Vorrei per questo chiedervi un minuto di silenzio in ricordo di Bruno Taborro, partigiano settempedano al quale la nostra Città non smetterà mai di dire grazie”.