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Valentino Valentini Puccitelli dona alla città il “Sanseverinno”
Lo ha chiamato “Sanseverinno” in onore della città di San Severino Marche alla quale è legatissimo. Il poeta e compositore contemporaneo Valentino Valentini Puccitelli ha fatto dono al sindaco, Cesare Martini, dello spartito dove sono stati tradotti in musica i versi di Cesare Eusebi, figura molto nota in città, scomparsa di recente. L’inno a San Severino è piuttosto breve ma molto intenso. Scritto nel luglio del 2002, ma rimasto fino ad oggi in un cassetto, in realtà il “Sanseverinno” è stato eseguito una sola volta dal coro da camera delle Muse. Grande apprezzamento per il dono ricevuto è stato espresso dal primo cittadino Martini che ha ricevuto il compositore Puccitelli assieme all’assessore comunale Fernando Taborro: “Ho conosciuto una persona straordinaria che mi ha mostrato tutto il suo amore per la nostra città, lo stesso che ha contraddistinto in vita anche il compianto Cesare Eusebi, scomparso di recente ed apprezzato da molti, il quale ha composto i versi di questa lode a San Severino. Mi auguro che possa essere eseguita presto dall’Orchestra Feronia che in occasione del concerto di fine estate ci ha deliziato con uno straordinario concerto ospitato nella suggestiva cornice del Duomo antico di Castello al Monte”. Il nome di Valentino Valentini Puccitelli si lega alla città di San Severino anche per una parentela illustre, quella con Virgilio Puccitelli che è stato autore di drammi per musica tra i più rappresentativi del Seicento italiano. Nato nel 1599, egli compì a San Severino gli studi umanistici e musicali presso i Padri Barnabiti del Santuario della Madonna dei Lumi, mostrandosi particolarmente incline alla poesia. Avviato alla carriera ecclesiastica, Puccitelli intorno al 1625 si trasferì a Roma, dove entrò in contatto con gli ambienti letterari e musicali. Qui conobbe il giovane principe Ladislao, figlio del re di Polonia Sigismondo III, assiduo frequentatore della corte pontificia e grande appassionato di teatro. Trasferitosi in Polonia intorno al 1630, Puccitelli svolse diversi compiti presso la corte di Varsavia e nel 1632, quando il principe diventò re di Polonia con il titolo di Ladislao IV, collaborò strettamente con lui e fu nominato direttore artistico del Teatro di Corte. Rientrato in Italia nel 1648 per motivi di salute, si stabilì a San Severino fino al 1654, quando si spense nella casa paterna. Il suo corpo venne tumulato nella Basilica di San Lorenzo, dove una lapide tuttora lo ricorda. Come autore teatrale egli ha scritto numerose opere, rappresentate in Polonia tra il 1635 e il 1648.
Informazioni
Autore | Daniele Pallotta - Ufficio Stampa |